Geraldina Piazza

Il grembo materno

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Forse non tutti riusciranno ad apprezzare questo mio scritto, ma, li invidio un po’, perché vuol dire che hanno ancora vicino i loro genitori, la famiglia d’origine, il loro grembo. Ma, al rientro da Lipari, dopo qualche giorno di relax, mi preme scrivere quello che ho nel cuore. Ci sono momenti della propria vita in cui ci si sente molto soli. Può accadere dopo un lutto, dopo una delusione, dopo un forte stress che non si riesce a condividere. Per chi, come me e Paolo, mio marito, ha perso entrambi i genitori, questi momenti possono accadere spesso. Qualche giorno fa lui, durante uno di questi momenti, mi ha espresso il desiderio di partire, di andar via anche solo per pochi giorni, per disintossicarsi. E allora ho trovato un’isola. In tutti i sensi. Ho telefonato a Donatella e, come sempre, la sua anima da crocerossina, è venuta a galla. Lei e Renato ci hanno aperto le porte della loro casa e, senza retorica, del loro cuore. L’accoglienza, l’affetto, il grembo materno in cui rifugiarsi e sentirsi protetti, tutte queste sono le sensazioni provate. Quattro giorni di coccole, di condivisione, di ospitalità, nel senso etimologico di questa parola che noi siciliani sappiamo onorare così bene; infatti, un detto greco diceva che l’ospite che bussa alla tua porta potrebbe essere Zeus in persona. E come visitatori importanti siamo stati trattati, con la gioia dei nostri ospiti di condividere con noi tutti i loro luoghi più belli di quest’isola, di questa terra magica che, comprendo bene, possa aspirare a diventare un “buen retiro”. E allora insieme per le stradine più impervie, con panorami mozzafiato e la ricerca del tramonto più emozionante, serenamente, con piccole ironie che sono il sale della vita in due, godendo della loro casa piena di amore.

Grazie Donatella, grazie Renato, per averci fatto riassaporare il liquido amniotico.

Un pensiero su “Il grembo materno

  1. angela

    Sei fortunata ad avere amiche così straordinarie.
    Hai proprio ragione nelle cose che scrivi.
    Io a distanza di 16 anni sento ancora forte la mancanza di mio padre e a distanza di sei anni prendo ancora il telefono per chiamare mia madre.

    ti voglio bene e voglio bene anche a Donatella che ti ha dato un po di benessere!!!!!

    angela

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