Geraldina Piazza

Io e Santa Rita

Ero ferma al semaforo in via Stabile e una zingara mi chiese l’elemosina. Aveva una faccia brutta e per allontanarla le diedi cinquanta lire che avevo in una vaschetta nella macchina. Per ringraziarmi mi diede un’immaginetta che posai distrattamente sul sedile accanto al mio, vuoto. Al semaforo dopo la presi e, per curiosità la guardai. Una donna, con l’aria mesta, era colpita da un raggio che sbucava dalla croce, tipo laser di Guerre Stellari. Non sapevo chi fosse. La girai e scoprii che era Santa Rita da Cascia.

Lessi la sua storia. Era la santa dei casi “disperati e impossibili” e pensai subito: “È lei”! La mia vita, in quel periodo non era proprio rosea, così scoprii che una statua della santa, dove i fedeli andavano a pregarla, era nella chiesa di Sant’Agostino, dentro il mercato in via Sant’Agostino. Andai subito a visitarla e me ne innamorai in un istante, della chiesa, naturalmente. Mi piacque moltissimo il chiostro, dove un vecchissimo prete che aveva insegnato al Gonzaga, con la faccia incartapecorita del monaco buddista, coltivava le sue preziosissime rose. Ci andavo spesso, a leggere, a passeggiare. Sapevo tutto di quella chiesa e di Santa Rita. Voleva dedicarsi a Dio da ragazzina ma non glielo permisero perché la costrinsero a sposarsi. Ma poi il marito fu ucciso e i figli vollero vendicarlo morendo sotto le mani degli stessi nemici. Così, “finalmente libera” (c’era scritto proprio così) potè dedicarsi alla preghiera…

Non andavo mai di giovedì, giorno in cui la chiesa si riempiva di donne con tuniche bianche e rose benedette, e bambini vocianti che correvano fra i banchi, urlando e inseguendosi in modo osceno.

Quando qualcosa andava più storta del solito acchiappavo la vespa e dicevo a mia madre: “Sto andando da Santa Rita”. Proprio così DA SANTA RITA, non A SANTA RITA. Come se fossimo amiche. Poi un giorno mamma si stufò, e col suo abituale sarcasmo, guardandomi, mi disse: “Ma se non fossi devota di Santa Rita la tua vita potrebbe essere peggio?” E mi passò. Però quando ho amici forestieri ce li porto. Perché è proprio un bel posto. ❤️

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